“Scatti dal Bolshoi Ballet Academy Summer Intensive” è il nome della mostra inaugurata lo scorso 16 luglio presso l’Oratorio di San Giovanni Battista di Urbino, nell’ambito della collaborazione tra l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, il suo spin-off Lingua Ideale- Centro di lingua e cultura italiana per stranieri, e l’Accademia di danza del teatro Bolshoi, attraverso il Russian Ballet International. L’evento dà il via alla scuola estiva dell’Accademia del Bolshoi, di cui Urbino e Firenze costituiscono le uniche due sedi in Europa.
La mostra sarà visitabile gratuitamente dal 16 luglio al 5 agosto e successivamente, dal 19 al 31 ottobre si sposterà a Mosca presso l’Istituto Italiano di Cultura, dove verrà inaugurata da Jacopo Tissi, l’unico ballerino italiano al Bolshoi, promosso al rango di “primo solista” nel novembre 2017.
“Dietro le quinte” della mostra
Il genio artistico dietro la macchina fotografica è Svetlana (Sila) Avvakum, critica di danza ed ex ballerina, che ha alle spalle una collaborazione con i teatri più prestigiosi del mondo, tra i quali il Mariinskij, Bolshoi, Royal Ballet, American Ballet Theatre. Ad oggi è la fotografa ufficiale dello Stanislavskij Academic Music Theater di Mosca e del Ballet de Catalunya e di IBStage – International Summer School – a Barcellona. Curatrice del progetto fotografico è la Prof.ssa Francesca Bottacin che abbiamo intervistato con molto piacere.
“Ho trovato in Russia un’idea di Arte molto più globale – racconta– molto affine al mio pensiero, e ritengo che la Danza ne comprenda tante: la musica, le arti figurative.. è l’arte più completa, sebbene sia la più effimera, proprio come diceva Vittoria Ottolenghi.”
L’idea di base è che “l’arte genera arte”: i musei e le varie istituzioni artistiche devono essere vissuti a pieno per produrre altra arte e la promozione del territorio deve avvenire in sinergia con tutti gli elementi che lo costituiscono.
“Danza, la più effimera delle arti. La più preziosa. Perchè quando è finita, è finita per sempre. E ne resta soltanto una luce abbagliante nella memoria.”
– Vittoria Ottolenghi
Fotografie che “catturano l’anima”
Tra i tanti fotografi del mondo della danza la scelta è ricaduta su Sila Avvakum proprio per il suo estro artistico così peculiare. Riferendosi a lei la Prof.ssa Bottacin ci dice che “Cattura l’anima dei ballerini, riuscendo a coglierne l’essenza e proprio questo valore aggiunto rende le sue foto riconoscibilissime.”
La stessa Avvakum afferma “Per me la cosa più importante è mostrare l’individualità di una persona il più pienamente possibile. In particolare il ballerino. Cogliere il suo sottile respiro.”
Nel selezionare 20 foto tra più di 1000 scatti la creatività di Sila e l’occhio di storica dell’arte di Francesca Bottacin hanno lavorato insieme nel nome della Bellezza accanto al desiderio di mettere in rilievo tutti i luoghi più rappresentativi di Urbino, dal momento che lo shooting era stato commissionato proprio dal Comune. Condizioni climatiche poco favorevoli non hanno permesso la riuscita di alcuni scatti all’aperto, come quelli con vista di Urbino dall’alto. Questo non ha compromesso il risultato che risulta sorprendente.
Le linee eleganti dei corpi delle ballerine si adattano meravigliosamente all’ideale di perfezione rinascimentale da cui nacque Urbino. In un gioco di toni caldi e luci soffuse si stagliano sguardi che ardono di passione e determinazione nell’inseguire un sogno. Riuscire a cogliere il fuoco che si cela dentro ogni artista: questo è ciò che la mostra di Sila Avvakum ha il potere di trasmettere.
Valentina Basili