Salvatore Quasimodo, poeta ermetico, nasce a Modica nel 1901 da Gaetano e Clotilde Ragusa, consegue il diploma di geometra. Lascerà la Sicilia per spostarsi nella capitale.
Nel 1938 lavora come segretario per Cesare Zavattini, direttore Mondadori. Antifascista, collabora con la rivista Letteratura, rivista di spicco dell’ermetismo fiorentino.
Nel 1959 vince il premio Nobel per la letteratura.
Salvatore Quasimodo e l’ermetismo
Salvatore Quasimodo è l’esponente più di rilievo della corrente ermetica; classicista e traduttore, opererà traducendo diverse liriche greche (Saffo, Anacreonte) ma anche Molière e Shakespeare, spaziando così tra le liriche europee.
Legato fortemente alla politica, questo si riversa nelle sue raccolte poetiche dal momento in cui la sua poesia diventa più impegnata socialmente e politicamente.
La prima fase della ricerca ermetica di Quasimodo si conclude appunto con Ed è subito sera.
“Non m’hai tradito, Signore:
d’ogni dolore
son fatto primo nato.”
Ed è subito sera
La famosissima raccolta di poesie, diventata poi Best Seller (cosa rarissima per l’ambito poetico) viene pubblicata nel 1942. È l’antologia che segna profondamente il primo decennio poetico di Quasimodo.
Oltre che Best seller è anche senza dubbio una delle più importanti produzioni poetiche del novecento.
Il tema principale che spicca nella poesia omonima è la constatazione, che diventa amara, della brevità della vita rapportandosi a tutto ciò che invece è nella natura dell’uomo voler realizzare.
Un tema molto attuale nel ventesimo secolo, con l’avanzare del progressismo e della velocità della vita dovuti all’industrializzazione.
“Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.”
La ricerca del Sublime
La ricerca della tematica della solitudine che diventa sublime è un continuo lavoro che Quasimodo cerca di perfezionare. La solitudine, che è un tema che ricorre molto spesso nell’ermetismo, con una poetica molto sintetica e intima.
La ricerca del sublime avviene esattamente quando l’autore parla del ruolo de poeta: il poeta non deve vivere con passività bensì modificare in qualche modo e scuotere gli animi del mondo.
“la poesia è libertà”
La poesia secondo il suo valore etico può far si che si crei un mondo migliore, è proprio questo il motivo per cui il connubio poesia-libertà è così importante per l’autore.
La valenza della poesia è anche – per forza di cose – etica.
La purezza
La purezza, il rendere la poesia pura ed essenziale è pienamente nello stile ermetico. Utilizzato anche in precedenza da altri poeti quali Dino Campana e Umberto Saba.
La purezza diventa libertà metrica, sdoganando così la poesia narrativa o descrittiva, canonica e meno pratica. La purezza poetica, la poesia pura, si aggira attorno alla tematica dell’esistenzialismo dentro il quale troviamo di nuovo il tema principale: l’ineluttabile solitudine dell’uomo.
Guardarsi dentro, sfatare i miti e le certezze della società, e esprimere a pieno lo stato d’animo senza filtri per far si che le parole arrivino dirette. Per capire a pieno intimità e solitudine che rimangono le caratteristiche che contraddistinguono Salvatore Quasimodo.
“Giace nel vento di profonda luce,
l’amata del tempo delle colombe.
di me di acque di foglie
Sola fra i vivi, o diletta,
ragioni; e la nuda notte
la tua voce consola
di lucenti ardori e letizie.
Ci deluse bellezza, e il dileguare
d’ogni forma e memoria,
il labile moto svelato agli affetti
a specchio degli interni fulgori.
Ma dal profondo tuo sangue,
nel giusto tempo umano,
rinasceremo senza dolore.”
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