Esonero ufficializzato
È arrivato in tarda mattinata il comunicato ufficiale dell’AC Milan che ha annunciato l’esonero del tecnico ex Viola e l’assegnazione della panchina allo storico “ringhio” Gattuso.
Un campionato sotto le aspettative
6 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte: Montella paga questa debacle che ormai si protraeva da diverso tempo. Trend inaccettabile per una squadra che, a detta di società e stampa, era candidata ai vertici di questo campionato. Che la colpa non sia stata solo dell’ex giocatore della Roma è evidente, tuttavia il fatto di non essere mai riuscito a dare continuità a gioco e risultati con un gruppo comunque di tutto rispetto ne palesa evidenti limiti e colpe.
Tanti errori
Sarebbe impietoso fare un elenco di tutti i possibili errori commessi, certo che uno di questi è sotto gli occhi di tutti: perché il 3-5-2 con una squadra che ha nei suoi punti di forza un’ala come Suso? La risposta forse va ricercata nell’intento ossessivo di ricreare un habitat ad hoc per Bonucci, fiore all’occhiello della campagna acquisti rossonera con i 40 milioni investiti, abituato a quel modulo in tutto il corso vincente bianconero. Facile parlare dopo, vero, ma è evidente che Romagnoli, Musacchio o Zapata non siano esattamente Barzagli e Chiellini, in termini di valore dei singoli ma anche e soprattutto di conoscenza reciproca. Strana inoltre la gestione del parco attaccanti Cutrone, Andrè Silva e Kalinic, con i primi due paradossalmente straripanti in Europa, mentre in campionato dopo 14 giornate ancora non si era riuscito a trovare il (o i) centravanti adeguato/i.
La parola a Gattuso
Che giocattolo si troverà in mano Gattuso? L’ormai ex tecnico della primavera rossonera avrà senz’altro il suo bel da farsi, ma le potenzialità di questa rosa sono tutt’altro che limitate. Allora da chi ripartire? La squadra è molto giovane e ha talento, ma è ancora acerba. Donnarumma, Bonucci, Suso e Cutrone rappresentano probabilmente i pilastri del futuro Milan, in attesa dell’infortunato Conti che ne avrà ancora per parecchio tempo.
Dal possesso alla grinta
Inversione di rotta: Con questa scelta la dirigenza rossonera mira chiaramente a ripristinare l’entusiasmo dei tifosi e a far sì che i giocatori onorino al meglio la maglia. Si passa da un gestore amante del palleggio al motivatore per eccellenza. Fare meglio il termini di risultati rispetto al suo predecessore non sarà una mission impossible per ringhio, che già a Benevento è alla caccia dei primi 3 punti alla guida del suo amato Milan.