venerdì, 20 Dicembre 2024

La miglior forma di governo

Un dibattito che perdura da secoli

Cos’hanno in comune Aristotele e Churchill sul pensiero politico? Facciamo un passo indietro. Per secoli i più grandi filosofia si sono interrogati su quale fosse la miglior forma di governo. Su dibattiti accesi sono nate le più svariate teorie per provare a rispondere a un quesito tanto sempre attuale quanto complesso.

Politica: Regno e Tirannide

Aristotele nella Politica ipotizza 3 forme di governo che possono essere sviluppate in forme rette o in deviazioni. Il primo è il Regno, il governo di uno, il governo nel quale la legge e la giustizia vengono concesse dal sovrano a favore dei sudditi e la sua deviazione è la Tirannide dove il τύραννος (tùrannos) promulga le leggi a proprio vantaggio.

Politica: Aristocrazia e Oligarchia

La seconda forma di governo è la Aristocrazia (dal greco “il potere dei migliori”) dove i più saggi, seri, competenti e illustri cittadini si adoperano per il bene della società. La sua deviazione è la Oligarchia (dal greco “il potere dei pochi”) per la quale pochi uomini, solitamente i più potenti prendono il sopravvento sugli altri e governano a loro piacimento.

Politica: Democrazia e Oclocrazia

La terza forma è la Democrazia (dal greco “il potere del popolo”) grazie al quale sono le masse, πλήθος (plèthos, moltitudine/folla) a decidere la propria amministrazione senza sottostare ad alcuno. In questa forma di governo, idealizzata da Aristotele, ha rilevanza il singolo che con i poteri che gli competono può influire nelle decisioni al pari di chiunque altro nel rispetto di tutti. La deviazione della Democrazia è la Oclocrazia dove le masse fanno valere le proprie istanze con agitazioni di piazza imponendosi sul potere legittimo e sulla legge stessa: è la presa illegittima di potere da parte di una considerevole porzione di cittadini.

Anarchia

A partire proprio dalla teorizzazione dell’Oclocrazia, Pierre Joseph Proudhon fu il precursore di una ulteriore visione che prende il nome di Anarchia (dal greco “assenza di potere”) basata sull’ideale libertario di un ordine fondato sull’autonomia e la libertà degli individui, contrapposto a ogni forma di potere costituito, compreso quello statale. L’anarchia è un’organizzazione sociale che rimpiazza la proprietà (un diritto esclusivo di individui, gruppi, organizzazioni e Stati) con il possesso (occupazione e uso). È doveroso sottolineare che diversamente da come purtroppo spesso accade, Proudhon rifiutò la violenza come mezzo rivoluzionario.

Hobbes e il Leviatano

Un particolare e interessante pensiero fu teorizzato da Hobbes nel XVII sec. secondo cui ogni singolo cittadino cedeva il proprio diritto di essere governato a un uomo o a un’assemblea di uomini (il cd. Leviatano) autorizzando tutte le azioni. È così che più persone vengono unite in una sola che viene chiamata Stato (civitas in latino). Inoltre Hobbes era convinto che il potere temporale (durante il Medioevo in mano all’imperatore) e il potere spirituale (in mano al Papa) dovessero essere amministrati dalla stessa persona. Oggi in Europa potere temporale e spirituale sono divisi.

Pro e contro di Democrazia e Aristocrazia e altre forme

Uno spunto di riflessione può essere il fatto che le masse possano essere facilmente influenzate grazie alla propaganda che spesso fa leva sulle paure, sulle speranze e sulle emozioni delle persone oppure insiste sulla distorsione della realtà non essendo troppo obiettiva e puntando sulle percezioni che i cittadini hanno del mondo. Il rischio di un governo di pochi o addirittura di uno solo è che non venga preso in considerazione l’interesse del popolo ma d’altro canto potrebbero essere governanti razionali e obiettivi. Per non parlare della miriade di possibili forme di governi democratici: parlamentari, presidenziali, semipresidenziali oppure della forma di governo monarchica costituzionale o parlamentare.

La Democrazia secondo Churchill

Insomma dopo secoli, se non millenni, di dibattiti non si è riusciti a trovare una soluzione effettiva al problema però un grande politico del Novecento, Winston Churchill, in un discorso alla Camera dei Comuni nel novembre del 1947 ha dichiarato: “è stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”. Stando all’esperienza vissuta fino a oggi e stando alla sensibilità comune sul tema, possiamo affermare che per la maggior parte delle persone, Churchill aveva ragione.

Giovanni Domenicucci
Giovanni Domenicuccihttps://www.sistemacritico.it/
Non sopporto la montagna, non credo nei principi scout, non parlo mai di politica, non mi piace dibattere su questioni giuridiche e dico bugie. Studio giurisprudenza nella città che ritengo, a mani basse, stupenda: Trento.

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