Nato a San Paolo nel 1993, proviene da una famiglia di calciatori (papà Mazinho è un noto calciatore brasiliano, con numerose presenze anche in serie A, tra Lecce e Fiorentina e il più affermato fratello Thiago Alcantera gioca nel Bayern Monaco).
Calcisticamente cresciuto nella cantera del Barcellona, Rafinha è un trequartista naturale capace di ricoprire anche il ruolo di esterno d’attacco e quello di centrocampista.
Dotato di un’agilità letale, ha fatto del dribbling la sua arma migliore, con il quale frequentemente salta l’uomo per crearsi lo spazio alla ricerca dell’ultimo passaggio o del tiro da fuori.
Thiago Alcantara, fratello di Rafinha e nazionale spagnolo.
L’Inter ha puntato forte su di lui, consapevole del fatto che forse di meglio non si poteva fare a causa del blocco dei finanziamenti richiesto dal governo cinese alla proprietà interista già dallo scorso agosto.
Grazie dunque al lavoro svolto da Ausilio, i nerazzurri sono riusciti a strappare un prestito secco con diritto di riscatto fissatto a 38 milioni, senza alcun tipo di vincolo se non la promessa di riscattarlo in caso di qualificazione Champions e soprattutto in base alle condizioni fisiche del ragazzo che è da poco tornato a calcare il campo da gioco.
Infatti un infortunio al menisco rimediato a Marzo lo ha tenuto fermo per ben 8 mesi, facendolo tornare a disposizione di Valverde solo il 17 Gennaio per la partita di Copa del Rey, occasione in cui il tecnico blaugrana ha concesso al proprio giocatore di scendere in campo per 15 minuti.
Il momento migliore della carriera di Rafinha è stato sicuramente il biennio 2013/14, dove ha potuto dimostrare le sue qualità giocando in prestito per il Celta Vigo (32 presenze e 4 gol) e poi l’anno successivo, dove nella stagione 2014/15 è spesso sceso in campo da titolare nella cavalcata conclusasi con la vittoria della Champions League.
Rafinha appena atterratto a Milano, differentemente da Thiago ha nazionalità brasiliana.
Questo è sicuramente un innesto di qualità per la rosa interista che aveva assolutamente bisogno di un trequartista capace di creare superiorità numerica in mezzo al campo e dare variabili al solo gioco sulle fasce.
Sono state soprattutto le ultime prestazione dei ragazzi di Spalletti ad aver evidenziato tale mancanza.
Come annunciato dallo stesso allenatore, credere di fare leva sul solo Rafinha per poter invertire la rotta di questo momento “no” per i nerazzurri, è impossibile; del resto stiamo parlando di un giocatore che dovrà affrontare una realtà nuova per lui come la Serie A e, come se non bastasse, bisognerà fare i conti con una condizione fisica da recuperare.
Intanto però, il ragazzo oggi effettuerà a Milano delle approfondite visite mediche, così che lo staff tecnico possa studiare fin da subito un piano per riportarlo al 100% e consegnare così a Luciano Spalletti il secondo regalo ricevuto in questa finestra di mercato che, dopo aver visto il trasferimento dello stesso Rafinha, Alexis Sanchez e Coutinho, si sta dimostrando essere forse la sessione invernale più frenetica e avvincente di sempre.