sabato, 21 Dicembre 2024

Griselda è l’etichetta fondamentale dell’hip hop underground di oggi

Griselda Records, un nome che se bazzicate un po’ in territorio hip hop americano avete per forza sentito nominare. O quanto meno, vi siete imbattuti in uno dei loro componenti, poiché dal 2012 a oggi sono entrati nelle grazie di personaggi come Jay-Z, Eminem e comparsi nel fluviale ultimo album di Kanye West, Donda (di cui abbiamo parlato qui).

Ma facciamo un passo indietro: Griselda nasce nel 2012 a Buffalo, New York. Buffalo è una città dove criminalità e povertà dilagano, e se nasci a Buffalo probabilmente ci rimarrai anche per il resto della tua vita. Di questa premessa poco promettente, Westside Gunn e suo fratello Conway The Machine hanno deciso, assieme a loro cugino Benny The Butcher, di farne un senso di rappresentanza. Nasce così la crew Griselda.

Da Griselda Blanco a Griselda Records: le origini

Il nome deriva da Griselda Blanco, nota anche come la Madrina (o Regina) della droga. L’immaginario dello spaccio e della criminalità in generale è un’etichetta che l’hip hop si porta appresso dalle sue origini, poiché affonda le sue radici nella vita di strada. Ma è anche un immaginario di cui in molti si sono appropriati fino a farlo diventare cliché, solo per darsi un tono.

Non è il caso di Griselda, che con i suoi testi crudi e dai toni distaccati si avvicina non solo al concetto di represent, ma anche a quello di keep it real. Ciò di cui Westside, Conway e Benny parlano non è frutto della loro immaginazione nel gioco di ruolo del gangster, ma vita vissuta. Non un vanto, ma il racconto di qualcosa da cui stare alla larga.

Dalla east coast… alla east coast

Va da sé, che lo stile musicale della Griselda non cavalca le mode che permeano l’hip hop in questo momento. Piuttosto, si rifanno a sonorità tipiche della east coast, tra boom bap e astrazioni jazz. Ci sono anche degli ad-lib tipici della trap, ma a differenza dello stile nato ad Atlanta non fungono da nota di colore dei brani: gli skrrrt e i boomboomboom sono abrasivi e privi di qualsiasi effetto che ne ammorbidisca la fonetica. Sono duri e crudi, come la vita.

Griselda è considerata come il nuovo Wu-Tang Clan: un po’ per la prossimità, un po’ per lo stile, un po’ perché alcuni dei membri come Raekwon o Method Man hanno collaborato con la crew di Buffalo. Come etichetta è molto prolifica e gode anche del supporto di realtà giganti come Roc Nation e Shady Records. Se la storia della Griselda vi ha incuriosito, eccovi cinque uscite fondamentali dalle quali partire per approfondire la conoscenza:

Griselda Records – Dont’ Get Scared Now (2016)

Da dove partire se non dall’inizio: questo è il primo EP, uscito sotto forma di mixtape, a nome Griselda Records e vede principalmente la presenza di Westside Gunn e Conway The Machine. L’album è prodotto quasi interamente da Daringer, il producer ufficiale della crew, mentre tra i featuring appare Mach-Hommy, uno dei nomi più interessanti della crew. Nella traccia finale c’è anche un contributo di Prodigy, MC storico nella scena newyorkese, poi scomparso.

Griselda – WWCD (2019)

WWCD è invece l’LP di debutto della Griselda. Oltre ai già nominati Conway e Westside, qui c’è anche il contributo del cugino Benny The Butcher. Tra i vari feat appare Raekwon con uno spoken word in apertura di album; un redivivo 50 cent e Eminem, che è anche il produttore esecutivo dell’album. Una consacrazione non da poco.

Conway The Machine – LULU (2020)

Per fortuna non si tratta del LULU di Lou Reed e dei Metallica, ma di uno dei quattro album usciti nel 2020 di Conway. La produzione è affidata alle sapienti mani di The Alchemist, uno dei collaboratori che gravita attorno al mondo Griselda. Un album breve, appena 22 minuti, ma che affondano i denti nella carne a colpi di boom bap e rime affilate.

Westside Gunn – Pray For Paris (2020)

Molto più collaborativo e strutturato è invece Pray For Paris di Westside Gunn. Nella solita formula boom bap cruda e schietta, compaiono contributi di rapper come Tyler The Creator, Joey Badass e un eroe dell’hip hop underground come Roc Marciano. L’album più ispirato per Westside, e uno dei picchi artistici della Griselda.

Mach-Hommy – Pray For Haiti (2021)

Di questo album ne abbiamo parlato anche qui esaltandolo tra i migliori della prima metà del 2021. La reputazione non è cambiata di una virgola, anzi: Pray For Haiti rappresenta uno dei lavori più emozionanti a livello di produzione della Griselda tra beat abstract-jazzy e l’andamento sbiascicante di Mach-Hommy che firma finalmente il suo capolavoro.

BONUS: Benny The Butcher – The Plug I Met 2 (2021)

Lo abbiamo citato più volte e in qualche modo doveva finire in questa mini-guida. Benny The Butcher, in realtà, è una storia a parte: il cugino di Westside e Conway è infatti anche tra i fondatori della Black Soprano Family, un’altra crew molto interessante del panorama underground. The Plug I Met 2 è il secondo capitolo di una saga inaugurata nel 2019 e prodotto interamente da Harry Fraud. Uno dei punti più alti di Benny The Butcher che incontra una produzione degna di nota.

Luca Petinari
Luca Petinarihttps://www.sistemacritico.it/
Classe '90, giornalista, mi piace scrivere di musica. Immagino nuovi futuri possibili e ho nostalgia di quelli perduti, tra accelerazionismo e hauntology. Nelle canzoni cerco il suono perfetto ma alla fine trovo sempre qualcosa di me che non conoscevo.

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