Il termine “incel” è un neologismo formato dalla fusione di involuntary celibate, ovvero “celibe involontario”, coniato nel 1993 su internet da una ragazza sotto lo pseudonimo di “Alana”.
La community incel nacque come luogo di sostegno per le persone incapaci di intraprendere una relazione con il sesso opposto, ma il fenomeno incel è esploso negli ultimi anni come movimento prevalentemente misogino.
Caratteristichedella community
Le caratteristiche principali che definiscono l’Incel sono le seguenti:
- L’assenza di rapporti sessuali;
- L’incapacità di costruire relazioni sentimentali;
- Percepire e giudicare le altre persone sotto criteri estetici pseudo-scientifici che portano alla conclusione di essere oggettivamente brutti e di aver fallito nel raggiungere standard classici di mascolinità.
Visione del mondo condivisa
L’Incel ritiene che la società odierna sia ginocentrica e che donne siano avvantaggiate nella sfera sessuale.
In particolare crede nel fenomeno di ipergamia: in un mondo dove, a sua detta, la bellezza estetica può essere giudicata oggettivamente e scientificamente al decimale, la donna sfrutta la sua posizione di vantaggio per scegliere partner il cui il valore estetico è ben di sopra il loro.
Il processo di deumanizzazione verso la donna ha portato perfino a riferirsi a loro come “NP”, not people.
L’identità degli incel
L’incel si ritiene vittima della società, ed accetta passivamente un ruolo di “maschio beta”, a cui sono preclusi i piaceri della sfera sessuale e sentimentale.
È convinto che il valore di una persona sia principalmente determinato dal suo aspetto fisico.
Il suo rapporto sfortunato verso l’altro sesso è dovuto dall’aver perso la lotteria genetica, che lo ha privato di caratteristiche dell’archetipo di maschio alfa classico (zigomi pronunciati, simmetria del viso, mascella protrudente, viso a diamante ecc…).
L’accettazione di aver perso in partenza, per fattori fuori dal suo controllo, gli permette di scaricare l’onus di ogni fallimento in ambito sentimentale o sessuale direttamente sulla donna.
Una community “non dormiente”
L’incel è convinto di aver ingoiato la redpill e che, proprio come in Matrix, gli abbia dato la capacità di vedere come funziona realmente la società.
Sostenere una visione del mondo al di fuori di questa, per esempio una che suggerisca che la colpa sia dell’incel, significa essere bluepillato, di aver scelto di rimanere dormiente e ignaro, e quindi non un vero incel.
Altri elementi che portano all’esclusione dalla community incel sono, ovviamente, il consumare abitualmente rapporti sessuali, oppure prendere le difese della donna, che porta il soggetto in questione a essere giudicato un cuck (diminutivo di cuckold, “cornuto”).
La particolarità della community incel è l’atmosfera nichilista di resa e rassegnazione. Sono nati avendo già perso in partenza ed è esclusivamente colpa di fattori esterni indipendenti da loro.
A che pro tentare di migliorare?
Ne consegue una stagnazione dell’utente e della community, la quale non propone nessuna soluzione ma incentiva bensì un rigurgito di negatività costante.
Il ritorno ad una società antifemminista?
Il risultato è una grossa echo chamber in cui si santifica l’immagine stereotipata di virilità: l’uomo alfa che ha look, status e money.
Allo stesso tempo ripudiano sentimenti di empatia, compassione e autoriflessione, in quanto considerati femminili ed associati alla figura di donna che vedono come nemico.
Sebbene siano esattamente quelli da cui beneficerebbero di più,
Questo è il concetto conosciuto, in America, come toxic masculinity:la visione tossica ed obsoleta di mascolinità che vede l’uomo dominante ed avente diritto al sesso.
L’incel che si interfaccia alla società odierna, meno patriarcale e più egalitaria, trova rifugio nell’idea del ritorno di una società antifemminista dove deterrebbe il potere decisionale in ambito sentimentale.
Alice Mauri
Credits idea e fonti: Claudio Colavalle