Quanto sarebbe più bello il mondo se ognuno ricevesse davvero ciò che si merita?
Se la fatica e l’impegno venissero sempre premiati, se l’audace motivazione di chi mette corpo e anima in quello che fa non passasse così inosservata o non venisse derisa da chi ottiene lo risultato con ingiusta facilità.
Quando mi perdo nei miei voli pindarici basta dare un’occhiata alle riforme della cosiddetta “Buona Scuola” per capire che le mie rimarranno solo utopie.
Dal 1 settembre di quest’anno infatti chi vorrà essere bocciato alle elementari e alle medie inferiori dovrà proprio mettersi di impegno, perché una bella promozione spetterà a tutti di diritto, salvo casi eccezionali specificamente motivati, e solo a seguito del parere unanime di tutto il consiglio di classe. Un solo professore contrario alla bocciatura assicurerà il passaggio all’anno successivo.
Alle elementari la bocciatura avverrà solo a seguito di un elevato numero di assenze o di abbandono dell’anno scolastico, che secondo le statistiche non supera i 3 su mille in prima elementare e l’1 su mille negli anni successivi.
In accordo con il nuovo decreto legislativo 62 l’ammissione alla Scuola Secondaria di primo grado sarà concesso anche se gli obiettivi di apprendimento saranno stati raggiungi parzialmente, e spetterà alle scuole trovare strategie per colmare tali deficit di partenza.
Nelle scuole medie inferiori la bocciatura verrà concessa solo a seguito di gravi infrazioni disciplinari o eccezionalmente, per rendimento molto scarso in più discipline, ma, se la scuola lo organizzerà, basterà qualche giorno di corso estivo per recuperare la mancanza di studio di un anno, ed essere ammessi all’anno successivo.
Novità anche per le Invalsi, con l’aggiunga di un test di Inglese in seconda e quinta elementare, mentre nelle medie Inferiori le prove si svolgeranno entro aprile ma non saranno oggetto di valutazione, pur incidendo in qualche modo nell’ammissione all’esame.
Quest’ultimo sarà composto da tre prove: Italiano, Matematica e una lingua straniera e in seguito un colloquio orale, dove non vi sarà più un commissario esterno. Il voto in decimi sarà il risultato della media del voto di ammissione e dei risultati delle tre prove.
Riforme del genere enfatizzano l’idea che la bocciatura equivalga ad una delusione, una sofferenza che fa perdere all’alunno qualsiasi motivazione ad impegnarsi di nuovo, ormai ricoperto dall’onta di essere ripetente.
In realtà, e questo lo insegna la Vita, le delusioni esistono, capita di sbagliare o di non raggiungere velocemente e facilmente un obiettivo, ma la leggenda narra che ci si debba rialzare, con più forza e motivazione di prima.
Tanti motivi potrebbero spingere un professore a bocciare, per il bene dell’alunno stesso, per dargli l’opportunità di imparare davvero e costruirsi un bagaglio di conoscenze che si porterà dietro per sempre, soprattutto in anni cruciali quali elementari e medie, o semplicemente perché non si è voluto impegnare abbastanza pur avendone le capacità. L’obiettivo della Scuola non era forse Educare? Ormai ciò che conta è solo che ogni studente percorra il proprio cursus honorum in maniera conforme e superficiale.
Valentina Basili