lunedì, 18 Novembre 2024

Dimissioni Conte, adesso che succede?

Alla fine è successo: la crisi innescata da Italia Viva con il ritiro del Ministro Scalfarotto e delle Ministre Bonetti e Bellanova ed il conseguente ritiro dell’appoggio alla maggioranza di Governo è realtà. Nonostante la maggioranza assoluta strappata alla Camera e la maggioranza relativa in Senato, il Governo non sembra avere più i numeri per governare. Conte è stato ricevuto dal Presidente Mattarella martedì mattina, dopo il Consiglio dei Ministri delle 9, per rassegnare le dimissioni. La mossa sembra sia stata provocata in previsione della relazione sullo stato della giustizia del Guardasigilli Alfonso Bonafede, che, lungi dall’essere un voto ordinario, si sarebbe configurato come voto politico sul Governo, con una prevedibile vittoria dei voti contrari e quindi la morte del Governo stesso.

Alla ricerca della maggioranza

In piena pandemia, con il coordinamento della distribuzione dei vaccini in svolgimento, il Governo traballa dopo le dimissioni di Conte. La strada che verrà imboccata, secondo fonti vicine ai Partiti di maggioranza ed allo stesso Conte, sarà quella di un Conte ter: le dimissioni sono quindi una procedura per effettuare un rimpasto e formare un nuovo Governo senza passare per le elezioni. Operazione spinta dal PD nella speranza di ottenere un Governo con una maggioranza più ampia, in cui siano inclusi i moderati rappresentati da Bruno Tabacci e i cosiddetti “responsabili”.

Le risposte della Politica

Il segretario del PD Zingaretti ha detto su Twitter “Con Conte per un nuovo governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti”, ed il PD ha ribadito il suo pieno appoggio a Conte. Appoggio ribadito a gran voce anche dal Movimento 5 Stelle, che si schiera al fianco del Premier, ormai dimissionario. Dopo le dimissioni di Conte, resta da scoprire che cosa farà Italia Viva, con cui il Premier uscente ed una parte del PD vogliono provare a ricucire. Non si sono fatte attendere le risposte dell’opposizione, nelle parole del segretario della Lega che ha definito questa vicenda “volgare e disgustosa”, mentre Forza Italia ha fatto sapere che non sosterrà il Governo Conte ma solo un Governo di unità nazionale. Lo stesso Salvini ha affermato a Non è l’Arena che vedrebbe di buon occhio Silvio Berlusconi come Presidente della Repubblica. Si parla infatti di un accordo tra Lega e Forza Italia per mantenere la coalizione compatta. Fratelli d’Italia, tramite le parole della leader Giorgia Meloni ha detto che “L’Italia non merita questo schifo”, ribadendo l’opposizione del suo Partito.

Gli scenari

Nel frattempo, le forze politiche lavorano dietro le quinte, tra i responsabili che provano a dare un nuovo governo, all’opposizione che fa pressing per indire elezioni anticipate. Le ipotesi all’orizzonte sembrano essere quattro, in ordine di probabilità:

  • Conte Ter con la stessa maggioranza (inclusa IV) estesa ai responsabili
  • Nuovo Governo con stessa maggioranza pre-crisi (inclusa IV) ma con un premier diverso da Conte
  • Governo di unità nazionale esteso al Cdx
  • Elezioni anticipate

Un’altra ipotesi sarebbe quella della cosidetta coalizione Ursula, un gruppo fortemente europeista formato dai Partiti che hanno votato la Von Der Leyen come Presidente della Commissione Europea (Partito Democratico, Liberi e Uguali, Forza Italia e Movimento 5 Stelle) e appoggiato anche da Azione di Carlo Calenda, ipotesi che era già stata suggerita da Prodi dopo la crisi del Governo Lega-5 Stelle dell’agosto 2019. Una coalizione che potrebbe avere come Premier lo stesso Conte.

Tuttavia, la riconferma di Conte come è tutt’altro che scontata. La formazione del gruppo Europeisti-Maie-Centro Democratico, movimento moderato ed europeista, annunciata questa mattina dalla Presidente del Senato Casellati, con figure provenienti dall’ala centrista e dal Maie (i cosiddetti responsabili) non basta a garantire i numeri per governare. Il Presidente della Repubblica Mattarella avrebbe negato a Conte un reincarico immediato, perché pretende dall’avvocato numeri sicuri, per evitare una crisi come questa in un momento delicatissimo. Se il nodo resta Conte (che rimane l’unico in grado di tenere uniti i 5 Stelle), un cambio di Premier potrebbe essere la chiave di volta per ricucire con Italia Viva. Lo scontro Conte-Renzi si risolverebbe quindi in una vittoria del senatore di Rignano, che non ha mai pienamente digerito Conte. Lo stesso Premier uscente ieri, durante le consultazioni con i Partiti di maggioranza, avrebbe affermato che “Italia Viva e Renzi mi volevano far fuori già un anno fa”.

Tornerà il Governo Tecnico?

Dopo le dimissioni di Conte, l’ipotesi del Governo di unità nazionale è stata caldeggiata da Forza Italia e da Berlusconi, come unica alternativa al voto, ma non sembra piacere a Lega e Fratelli d’Italia, che spingono per andare a votare subito, forti dei sondaggi che danno loro una probabile vittoria netta. Una vittoria che, se la coalizione di Cdx si presentasse compatta ad eventuali elezioni, garantirebbe i numeri per governare con un’ampia maggioranza e per nominare il Presidente della Repubblica, considerando anche che quindici Presidenti di Regione su venti sono di Centro-Destra. Intanto, è partito il toto-nomi sul possibile nuovo Premier in caso di uscita di scena di Conte. Di Maio e Patuanelli sembrano spingere per Palazzo Chigi, ma il PD frena. L’ipotesi di un Governo Tecnico con uno fra Carlo Cottarelli, Marta Cartabia e Luciana Lamorgese (con le ultime due in pole) non sembra così lontana.

Massimiliano Garavalli
Massimiliano Garavalli
Coordinatore e fondatore di Sistema Critico. Amo leggere e scrivere, soprattutto di filosofia, economia e politica. Poeta a tempo perso, aspirante cabarettista di saloni vuoti. Classe '97, vivo a cavallo tra Pesaro ed Urbino. Sono laureato in economia, ma non vi dirò come investire i vostri soldi. Sistema Critico, per me, è lo spazio dove possiamo parlare e riflettere insieme sulle questioni più profonde che il Mondo ci pone ogni giorno.

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