Ciò che, per il mondo della scuola, era un’importante opportunità, ora è diventata una vera e propria necessità.
Un salto in avanti, a lungo atteso e sperato. Ma siamo preparati a farlo?
DAD, cos’è realmente? Lo spiegano due studentesse delle medie, che hanno accettato in forma anonima di esser intervistate. Per avere uno sguardo più da vicino in questo mondo “a distanza”.
Cos’è la DAD?
La DAD è la forma di didattica scolastica che è stata usata per le scuole durante il periodo di lockdown e che è tutt’ora usata.
La sigla sta per didattica a distanza, ma è stata cambiata: è DDI, cioè didattica digitale integrata.
Personalmente, siamo molto felici di utilizzare questo metodo. Per noi è una gioia!
Com’è cambiato il modo di imparare?
Il modo di imparare è cambiato perché eravamo tutti abituati alle classiche lezioni sui banchi, a scuola con tutta la classe ed il professore in presenza. Però per la situazione Covid, ovviamente è impossibile questo approccio. È cambiata la scuola, il modo di fare didattica. E anche di approcciarsi allo studio e alla spiegazione del professore.
Forse è molto meglio così, riesci a seguire meglio.
Gli insegnanti erano preparati a questo nuovo modo di insegnare? Se sì, perché?
Secondo me, alcuni erano preparati. Onestamente hanno fatto un ottimo lavoro. Altri invece un po’ meno, anche per il fattore anzianità: non sanno bene come fare uso della tecnologia. I professori che sono stati molto bravi in didattica a distanza, secondo me erano quelli un po’ più giovani.
Infatti ho notato che le lezioni, che andavano più spedite e senza grossi problemi, erano quelle con dei professori sulla 40ina.
Spesso, però, capita che la maggior parte non siano nemmeno in grado di accendere un proiettore. Oppure non riuscivano a utilizzare bene il computer o la webcam.
Riesci a imparare meglio in questo modo?
Onestamente, io riesco a imparare meglio in questo modo: sono più tranquilla e meno stressata dall’ambiente scolastico. Oltretutto, posso fare ricerche sul momento per approfondire l’argomento e posso anche fotografare gli appunti che la prof condivide con noi.
Inoltre, ciò che rende tutto più gustoso è che si possa mangiare qualcosina durante le lezioni!
Com’è cambiato l’approccio coi tuoi compagni di classe?
L’approccio coi miei compagni di classe è cambiato: durante la lezione online non ci si poteva parlare, ovviamente. Quindi abbiamo incominciato a sentirci molto spesso, tramite chat o videochiamate.
Però in questo modo, la classe si è divisa in tanti gruppi. Alcuni si sentono superiori e si mettono a sparlare di altre persone. È il lato negativo di essere distanti tra noi.
Quali problemi ha la DAD?
Nessuno, solo pochi a livello pratico. Per esempio, quando si ha problemi di connessione, o non funziona il microfono.
Quali sono gli aspetti positivi e negativi?
Si ha più tempo da passare in famiglia, anche se a volte può essere anche un aspetto negativo., Si ha più tempo per fare cose extra scolastiche, come suonare o fare sport. Si ha anche più tempo per scoprire talenti e passioni.. e per studiare.
Gli aspetti negativi sono che, in questa situazione d’emergenza, manca il contatto. Sarebbe bello, in un futuro, poter integrare la scuola a distanza con quella in presenza anche per le medie. Tanto gli amici si possono incontrare sempre tranquillamente anche fuori scuola.
L’aspetto negativo sui problemi di connessione rimane però.
È frustrante sapere di passare da una classe fisica a quella virtuale?
In questa situazione forse un po’ si: nella mia classe c’è stato un positivo. Quindi all’improvviso, siamo stati messi in quarantena.
A parte questo, nessuno, anzi!
Segui gli sviluppi della scuola? Se sì, con quale metodo e con quanta frequenza?
Si seguo gli sviluppi della scuola, se non ogni giorno, ogni settimana. Tramite il registro elettronico, il telegiornale ed internet.
Si cerca di seguirli, per evitare brutte sorprese o novità inaspettate.
Gli insegnanti ti sembrano sufficientemente preparati per aiutarvi anche in ambiti extrascolastici?
Secondo me no. Già a scuola difficilmente ci aiutano per le difficoltà scolastiche, a pensare pure quelle extra scolastiche la vedo male.
Studiamo per realizzare i nostri sogni, ma la scuola in se non ci dà un senso di supporto.
Hai più tempo dopo la scuola?
In presenza mai, essendo che la mia scuola finisce sempre alle 16.10 se in presenza. E abitando lontano, a volte mi capita di tornare a casa anche alle 6. Essendo distrutta non riesco a fare molto, oltre che studiare.
Per questo la DAD è meglio: offre l’opportunità di coltivare hobby e passioni.
Il tempo di libertà dallo studio è maggiorato, diminuito o rimasto uguale?
Direi assolutamente maggiorato!
Da questa breve intervista, si evincono chiaramente gli aspetti positivi e negativi, che questo nuovo modo di imparare ha sui ragazzi.
Se, da un lato, offre più tempo da dedicare alla famiglia e alle proprie passioni, dall’altro ha trovato gli insegnanti (ed in generale il sistema scolastico) forse poco preparati a questo salto. Inoltre, da non sottovalutare il fattore socializzazione. Se già da prima si poteva trovare la classe frammentata in piccoli gruppi, ora ancora di più.
Si spera, in futuro, di migliorare il sistema scolastico. In modo tale da non farsi trovare impreparati, in caso di nuove disposizioni.