Curarsi coi libri: rimedi per ogni malanno
Quando la tachipirina non vi fa nulla contro quel terribile mal di testa, ed il naso continua a gocciolarvi senza sosta, Ella Berthoud e Susan Elderkin vi suggeriscono una forma alternativa di medicina. Curarsi con i libri è un compendio che unisce la sagacia britannica ad uno stravagante approccio medico, come un richiamo alle bizzarrie medievali di uteri fluttuanti.
Ma attenzione, non dubitate dell’efficacia di queste dettagliate ricette mediche che offrono precise posologie: quattro pagine al giorno dopo i pasti o un capitolo seguito da un bicchiere d’acqua colmo, adatte a tutti. I consigli tecnici sull’assunzione di queste pillole letterarie sono elencati con rimarchevole professionalità, tanto da ingannare il lettore di star forse, a tratti, dialogando con un pregiato dottore.
A di abbandono
Le patologie riportate seguono un comodo ordine alfabetico così da facilitare le dita frenetiche di un qualsiasi ipocondriaco, a cui per altro si consiglia l’assunzione in toto de Il Giardino segreto di Frances Hodgson Burnett. Ad ogni malanno corrisponde un consiglio letterario (o più se la patologia richiede più supporti testuali) presentato in una breve sinossi mirata alla risoluzione, o forse al sollievo, della detta problematica. Sinossi eventualmente corredata da consigli, i cui toni alternano rimandi alla voce soave di una nonna premurosa o alle sfrontate osservazioni di quella amica di lunga data.
Per chi possiede un’invidiabile salute fisica non pensate di non potervene beare: questo breviario terapeutico si addentra anche nelle nostre menti e nei nostri animi, cercando di scongiurare mali terribili come rinunciare ai propri sogni, o essere incapaci di trovare una buona tazza di tè.
Un genio fatto di scatole
Questo libro ha la stessa efficacia e adattabilità di un coltellino svizzero. È un manuale, una costellazione di romanzi, una libreria portatile, un romanzo in sé, un dizionario, un incontro tra autori, ma di quelli incontri inusuali tra gente che di certo non frequenterebbe lo stesso bar, è una scatola nella scatola, una critica sferzante, un colpo di frustra, o meglio di pagine.
Curarsi con i libri è da consumarsi a proprio piacimento, come una grossa matrioska da svelare non per forza fino all’ultima bambola, o come un delicato involucro di lokum da scartare la domenica pomeriggio, gustando ogni granello di zucchero che rimane appiccicato alla falangi. Potreste ingollarlo come un sorso di tequila o di sciroppo, ad ognuno il suo, o sbirciarlo timorosi di contrarre, per osmosi, qualche terribile malanno, come lasciare un libro a metà. E parlando di cura questo è il testo perfetto se soffrite di difficoltà nell’impegnarvi, romanticamente o meno. Nessuno vi giudicherà se raggiungerete solo la M.
Letteratura terapeutica
Ricevere in regalo un libro del genere è stato segno inequivocabile dell’affetto che i miei amici provano nei miei confronti. Perché se leggere è un sollievo per l’anima, i consigli sulla lettura sono un balsamo per il cuore. Il genio di Berthoud e di Elderkin risiede in un approccio che si prende poco sul serio in un contesto, come è quello concernente la letteratura, che a volte pecca di stoicismi. La malattia che tanto ha agiato le acque della genesi libraria, divenendo qualifica necessaria del tormentato autore, qui è adagiata sul foglio, presentata nella sua nudezza clinica a riprova di come contro la parola molti mali non possono più nulla. Così lettera dopo lettera lasciamo che le menti affaticate siano confortate da robusti rimedi che affondano le loro radici in terreni sempiterni, quelli della parola e della sua libertà.
Per quanto mi riguarda Curarsi con i libri mi è stato necessario per guarire della malinconia della domenica sera, è bastato infilarmi in tasca il Libro per la sera della domenica di Sergio Corazzini per riuscire a arrivare a fine giornata.
Consiglio a tutti di intraprendere questa cura-lettura, per essere sani in letteratura. Mi spiace solo informarvi che non può essere scaricata dalla tasse, ma almeno potete andare in libreria senza bisogno di ricetta.