venerdì, 20 Dicembre 2024

Challengers, quando la sfida subentra in amore

Challengers è un film del 2024 diretto da Luca Guadagnino ed è di genere drammatico, sentimentale e sportivo. La storia ruota attorno a tre personaggi: Patrick Zweig, Art Donaldson e Tashi Duncan. Patrick e Art sono amici d’infanzia e tra loro c’è un legame di forte intesa, complice la medesima passione per il tennis. Un giorno, incontrano Tashi Duncan, loro coetanea e promessa del tennis. Ecco che Patrick e Art, dal campo da gioco, diventano rivali anche in amore.

Tashi, oggetto di contesa o soggetto attivo?

In una retorica di conquista, Tashi diviene insieme oggetto di contesa e soggetto attivo. Art e Patrick le chiedono entrambi il numero e Tashi risponde che l’avrebbe dato al vincitore del prossimo match, incoraggiando lo svilupparsi di una competizione insorgente tra i due. In uno scambiarsi di ruoli, Tashi è prima la ragazza di Patrick e poi la futura compagna e moglie di Art, lo stesso che, subdolamente, cerca di innescare la rottura tra l’amico e lei. In una tesa concorrenza, Tashi è sì il premio, ma al contempo colei che consapevolmente si muove sul loro scontro.

Challengers, una storia di amori condizionati

Tashi, che si presenta quale vincitrice in auge, ha una brusca interruzione di carriera a causa di un infortunio al ginocchio. La ragazza, che dichiara di non essere brava in nulla se non nel “battere una pallina con la racchetta”, vede repentinamente il suo futuro bruciarsi. Lei, che tutto aveva sacrificato ai fini del tennis, è costretta a rinunciarvi. Su Art, a cui decide di fare da coach, proietta un’estensione di sé stessa: lui è il suo riscatto in una dialettica binaria di vittoria e sconfitta. Art, che nella coppia sposata è in una posizione di subordinazione, lascia che la volontà di lei divenga sua e che lei non rispetti lui come lui non rispetta sé stesso. In un amore condizionato, su misura di ciò che si ottiene e non su ciò che si è, le increspature subentrano quando Art non è più ciò che Tashi vorrebbe da lui, incapace di vincere a tennis come lei desidera. Ed è nella crisi che Patrick ritorna: è l’elemento terzo, che al presentarsi in un nuovo match rimescola le carte.

Il tennis, una relazione di incontro e scissione

Verso la fine del film Patrick e Art si scontrano, sono di nuovo a giocare insieme, a sentirsi in competizione. Paradossalmente, quando Art scopre l’adulterio di Tashi con Patrick, si riaccende. Se in un primo momento il suo viso è tacciato di sgomento, poi si rianima preso dal cimento per la situazione. Che sia un ritorno al passato? In un tennis che diventa nuovamente gioco e non più conseguenza, i tre personaggi si ritrovano come se il tempo non fosse passato. Il tennis, che per Tashi è “una relazione”, è il punto di scissione e incontro dei tre protagonisti.

L’amore è conquista?

L’amore come conquista è un tema traversato in plurimi exempla letterari, dal mito di Apollo e Dafne a Orlando che cerca disperatamente Angelica, in un immaginario che vuole l’altro come un qualcosa da ottenere. Come La Marchesa de Merteuil, in Les Liaisons dangereuses, che associa l’amore alla guerra. Se Art è in potere di Tashi, Tashi a sua volta è in potere di Patrick, il quale rifiuta di sottostare alle sue regole. Tashi, che non conosce un amore che non comprenda il tennis, avente con sé un rapporto che non va oltre il vincere o il perdere, è estranea a una parità interpersonale. Il costante smuoversi dell’andamento relazionale rende presente, a tutti e tre, come la relazione sia un qualcosa che non risponde al tentativo di controllo del singolo.

Challengers, quando la competizione non è sana

Nell’intervista a cura di Antonio Cuomo, Zendaya, alla domanda se il tennis sia una metafora della vita e se sia “la competizione a tenerci vivi”, risponde come “la competizione è ladra della gioia ed è il motivo per cui questi personaggi sono così infelici, perché non possono godersi le cose e tutto quello di cui hanno bisogno da soli”. Pertanto, una gara con l’altro e non più con sé stesso, diviene un qualcosa che priva l’individuo della sua libertà, in quanto dipendente dal confronto con l’alterità.

Il tennis, il fil rouge del film, è dunque specchio di ciò che loro sono tra loro e per sé stessi?

Francesca Garavalli
Francesca Garavallihttps://www.sistemacritico.it/
Laureata al corso di laurea "culture letterarie europee", a Bologna, dove si studia letteratura con un pizzico di français. Mai interrompermi durante una lettura, il resto della giornata, però, so anche essere gentile.

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