lunedì, 18 Novembre 2024

Breaking News del mercoledì

Le Breaking News, immancabile appuntamento del mercoledì, sono tornate puntualissime. Questa settimana apriamo sul tanto discusso colpo di stato in Myanmar. Poi della situazione in Russia, dove l’oppositore politico Navalny manda accuse a Putin dal carcere e ne svela i palazzi segreti. Poi ci spostiamo in Somalia, dove c’è stato un attacco terroristico in un hotel di Mogadiscio. Infine, per lasciarvi con il sorriso, raccontiamo dell’incontro tra meme e politica che ha portato a quasi 2 mln di dollari in beneficienza. Per scoprire qual è il meme a cui ci riferiamo vi basta continuare a leggere.

Il Myanmar di nuovo vittima dei un colpo di stato militare

Lunedì 1 febbraio i militari del Myanmar hanno arrestato Aung San Suu Kyi, simbolo delle lotte per la libertà, leader del paese e della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), e Win Myint, il presidente. Da quel momento i militari hanno preso controllo del paese, dichiarando lo stato di emergenza per un anno. Nel mentre è stato limitato l’accesso a internet ed è stato preso il controllo anche dei media.

Così, dopo appena un decennio dalla fine del regime e l’avvio della transizione democratica, il paese è caduto nuovamente vittima di un colpo di stato militare.

Proprio lunedì avrebbe dovuto insediarsi il nuovo parlamento, frutto delle elezioni avvenute a novembre. Da quel momento i militari hanno iniziato a contestarne l’esito, a chiedere nuove elezioni e ha mettere in dubbio i rapporti con l’NLD. Già la scorsa settimana c’erano stati movimenti e dichiarazioni che facevano presagire il colpo di stato, poi la situazione sembrava rientrata. L’esito, però, è stato negativo.

Val la pena di ricordare che i militari di cui si sta parlando sono gli stessi che governavano il paese durante gli anni del regime, i quali non sono mai usciti del tutto di scena. Erano, infatti, riusciti a far approvare una Costituzione che gli garantiva notevoli poteri (tra cui l’immunità e alcuni dicasteri) e, soprattutto, un numero minimo di seggi parlamentari tale per cui è impossibile riformare la Costituzione senza la loro approvazione.

Il paese dalla fine del regime si reggeva su delicati equilibri tra i militari e l’NLD che cercava di operare una transizione democratica, come vi avevamo già raccontato. Questi equilibri lunedì si sono spezzati definitivamente. A pagarne le conseguenze più gravi probabilmente saranno le numerose minoranze presenti in Myanmar, prime fra tutti i Rohingya, già vittime della violenza dei militari che sfuggiva al controllo governativo.

Le reazioni internazionali

Rapide sono state le condanne arrivate da più parti, compresi gli stati europei e Washington, ma non c’è stata alcuna reazione da parte della Cina. Questo non stupisce perchè uno dei principi guida della politica estera cinese è la “non-interferenza“, cioè non intervenire in quelle che ritengono questioni interne di altri paesi. In realtà gli interessi cinesi nell’area sono piuttosto rilevanti, quindi esiste un favorito non palesato.

Andrea Giulia Rossoni

Il Palazzo di Putin

Alexei Navalny, il più noto e combattivo oppositore del presidente russo Vladimir Putin, è stato arrestato all’aeroporto di Mosca, dove era atterrato domenica sera in arrivo dalla Germania. Navalny si trovava in territorio tedesco per cure d’avvelenamento da Novichok (un agente nervino) somministrato da agenti russi, come dimostrerebbe l’inchiesta di Bellingcat.

L’arresto è avvenuto in attesa di un’udienza in cui il giudice doveva decidere se commutare la libertà vigilata, a cui era sottoposto per una sentenza del 2014 (condanna da più parti giudicata politica) in pena detentiva.

Subito dopo l’arresto, il suo staff aveva pubblicato un video di due ore sul suo canale YouTube in cui racconta nei dettagli il palazzo di Putin“. Una sontuosa residenza sul mar Nero costata oltre 1,1 miliardi di euro “pagata con la più grande tangente della storia“.

La video-inchiesta sul palazzo segreto di Vladimir Putin ha raggiunto 103 milioni di visualizzazioni.

Nel frattempo Navalny, è tenuto in completo isolamento in modo da non ricevere notizie e lettere. Solo gli avvocati possono visitarlo e possono parlare con lui solo attraverso il telefono, separati da un vetro.

Putin ha smentito la ricostruzione dell’inchiesta dicendo che né lui né i suoi parenti stretti possiedono la proprietà. Un oligarca amico di Putin ha, inoltre, dichiarato che non c’è alcun collegamento con il Presidente, bensì che sia una sua proprietà; nonostante l’edificio sia protetto dal servizio di protezione federale (Fso), che si occupa della sicurezza di alti funzionari del governo.

Proprio ieri è giunta la sentenza che condanna Navalny a scontare 3 anni e 5 mesi in carcere. Il giudice ha deciso comunque di considerare quelli già scontati in libertà vigilata riducendo la pena a 2 anni e 5 mesi.

Alice Mauri

Non c’è pace per la Somalia: attacco-bomba di al-Shabaab a Mogadiscio provoca almeno nove morti

Questa domenica il centro di Mogadiscio, capitale della Somalia, è stato scosso da un attacco bomba provocato dal gruppo terroristico al-Shabaab. L’offensiva era rivolta verso un hotel, l’hotel Afrik, già colpito altre volte in passato perché considerato centro strategico del governo somalo. Il modus operandi non è sempre lo stesso: un camion bomba spedito contro l’ingresso della struttura, seguito dall’attacco a colpi di mitra spianati di un gruppetto armato. Nove persone sono morte, quattro delle quali attentatori, a cui si sommano circa venti feriti. Pochi, vista la mole dell’attentato, ma giustificati dalla presenza già sul posto di forze governative che hanno subito risposto al fuoco. Tra i morti si conta anche Muħammad Nur Ġalal, ex-generale altolocato dell’esercito somalo.

L’attacco si colloca in un contesto di aperta guerra tra al-Shabaab, che controlla de facto vaste zone di territorio somalo, e il governo centrale. Il loro nome significa “i giovani” e sono emersi agli onori delle cronache anche in Italia negli ultimi anni per via del rapimento e la successiva liberazione di Silvia Romano. Sono a tutti gli effetti affiliati ad al-Qa’ida e la loro nascita risale all’immediato post-guerra civile del 2006, come unione di varie forze antigovernative islamiche.

Neanche un mese fa, le forze di peacekeeping dell’Unione Africana attive in Somalia hanno ucciso oltre 180 uomini di al-Shabaab e non è difficile collegare quel fatto con l’attentato dell’hotel. Il contesto somalo per altro è cambiato radicalmente negli ultimi mesi, da quando gli Stati Uniti hanno deciso di abbandonare lo scenario, in uno degli ultimi atti importanti di politica estera trumpiana. Il futuro della nazione, ormai da più di 20 anni nelle condizioni di failed state, appare dipinto a tinte estremamente fosche.

Matteo Suardi

Bernie abbraccia il meme

Nel corso della scorsa settimana, la popolarità dei memes a tema Bernie Sanders ha raggiunto vette stellari. Il senatore ha giustamente deciso di sfruttare la sua improvvisa popolarità. Nel giro di cinque giorni, ha racimolato ben 1.8 milioni di dollari che ha poi deciso di donare ad enti di beneficienza situati nel Vermont, la sua terra d’origine.

L’ingente somma è stata raccolta grazie alla vendita di magliette e felpe raffiguranti il senatore seduto scomodamente sulla sua amata sedia pieghevole. Sfortunatamente, lo store ufficiale di Bernie Sanders ha momentaneamente terminato le scorte. Tuttavia, se siete ansiosi di imitare il senatore e desiderate di abbracciare il meme a vostra volta, esistono diverse alternative. Ad esempio, l’utente YouTube ToastedShoes ha recentemente incluso Bernie Sanders all’interno di diversi videogiochi tra cui Resident Evil 7, Dark Souls, Skyrim e Star Wars: Battlefront II. Come potete vedere di seguito, il risultato è sorprendente.

Fotomontaggio a cura di Kevin Carrara

Kevin Carrara

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