“Invecchierò, ma le mie amanti continueranno ad avere sempre la stessa età”. Quanto è comune tra gli uomini di Hollywood avere relazioni con donne molto più giovani? E perché non ci stupisce più?
Ecco la legittimazione delle age gap relationships.
Squilibrio di potere nella coppia
Da sempre, nel mondo dello spettacolo e non solo, sono comuni le relazioni con una grande differenza d’età (age gap) tra un partner e l’altro. Nella storia, d’altronde, è sempre stato considerato normale che uomini adulti, anche anziani, sposassero ragazze molto giovani. Per quanto storicamente questo sia sintomo di una visione delle donna come oggetto, utile finché permette di concepire eredi, le relazioni con un grande age gap tra partner non sono di per sé negative o positive. Possono funzionare bene o meno a seconda della compatibilità tra i partner, a prescindere dalla differenza d’età.
Tuttavia, questo fattore espone ad un rischio non indifferente di squilibrio di potere, soprattutto quando l’age gap è evidente e il partner più giovane è molto giovane. Infatti, il partner più maturo ha a disposizione più conoscenze ed esperienze di vita, ha superato una serie di ostacoli che il giovane ha ancora di fronte, magari ancora lontani. Quando a questo si somma lo squilibrio di potere socialmente legato al genere, la dinamica diventa velocemente ancora più oscura.
Spesso accade che il partner più anziano senta automatico e spontaneo prendersi cura del più giovane e guidarlo nella vita con un senso di superiorità. Il fatto che questo partner sia uomo sembra acuire questa spinta spontanea, a causa di come socialmente e storicamente si pensa al ruolo maschile rispetto a quello femminile. Ciò non significa che se il partner più anziano è donna non ci sia squilibrio, ma non si può negare che l’aspetto del genere lo acuisca.
Adulti e teenager
Purtroppo, è tristemente molto meno raro di quanto siamo abituati a pensare, che uomini adulti abbiano relazioni con ragazze adolescenti. Alcune di loro, nel tempo, hanno deciso di parlare di queste relazioni e degli effetti che hanno avuto su di loro. Ad esempio, Demi Lovato nell’agosto 2022 ha rilasciato il suo singolo 29, riguardante proprio la sua prospettiva, ora ventinovenne, su una relazione iniziata a 17 anni con un uomo di 29 anni.
Non è stato confermato direttamente da nessun autore ma, guardando indietro alle vecchie relazioni della Lovato, potrebbe essere stata scritta pensando all’attore Wilmer Valderrama, con cui lei ha incominciato una relazione durata sei anni proprio quando era ancora diciassettenne. Nella canzone Lovato riflette su come a 29 anni non penserebbe mai neanche lontanamente ad una relazione con una persona di 17 anni. Se a suo tempo credeva che quella relazione fosse un teenage dream, si rende conto ora che, forse, era più probabilmente una fantasia malata volta a soddisfare il suo partner.
Anche Taylor Swift ha pubblicato, negli anni, diverse canzoni su passate relazioni con grande age gap. In particolare, avrebbe scritto Dear John e Would’ve, Could’ve, Should’ve riguardo a John Mayer, con cui ha avuto una relazione a 19 anni quando lui ne aveva ben 32. La prima, pubblicata nel 2010 con l’album Speak Now, sarebbe stata scritta a caldo, dopo la fine della relazione, quando la giovane si sarebbe resa conto solo troppo tardi di essere stata manipolata a causa della sua inesperienza e giovane età. Would’ve, Could’ve, Should’ve esce invece nel 2022 con la versione estesa dell’album Midnights.
In questo caso Swift, come ha fatto Lovato, riguarderebbe alla relazione anni dopo, trentaduenne lei stessa e si pente di esserci caduta. Si chiede cosa avrebbe voluto, potuto, dovuto fare invece di farsi abbindolare da quell’uomo che, alla fine, le ha fatto soprattutto male. Infine, ammette, di non aver ancora del tutto superato quello che la relazione con questa persona le ha tolto, con uno straziante:
Give me back my girlhood, it was mine first!
Taylor Swift, Would’ve, Could’ve, Should’ve
L’incubo di Hollywood
Tra tutti i vari regni colossali del mondo dello spettacolo, Hollywood non solo è il più famoso ma anche uno dei più corrotti. Come dimenticare, ad esempio, il movimento Me Too, attraverso il quale centinaia di donne denunciarono gli abusi subiti da parte di registi o attori famosi per ottenere una parte o per poter anche solo sperare di ottenerne un’altra in futuro. Il fenomeno delle relazioni con grande age gap passa altrettanto facilmente in sordina; è un segreto di Pulcinella, esattamente come erano gli abusi del Me Too prima del Me Too.
Forse, più che segreti, sono panni sporchi lasciati in bella vista da attori e registi famosi senza che nessuno si scandalizzi a vederli appesi fuori. Molti sono, infatti, i personaggi di Hollywood che vantano di avere o di aver avuto relazioni con donne molto più giovani di loro, a volte perfino minorenni. Uno dei più famosi è Leonardo Di Caprio, che da anni colleziona fidanzate giovanissime, scaricate strategicamente qualche mese dopo lo scocco del venticinquesimo “tanti auguri”.
Anche Nicolas Cage, 57 anni, si è recentemente sposato con Riko Shibata, ventiseienne, dopo un anno di relazione prevalentemente a distanza. Un altro esempio di questo fenomeno è Woody Allen che nel 1997 sposò Soon-Yi Previn, non solo più giovane di lui di 35 anni, ma figlia adottiva della precedente compagna di Allen, Mia Farrow.
Una disturbante normalità
Col passare degli anni, la carriera delle donne nel mondo dello spettacolo ha iniziato a essere descritta sempre più da una buffa parabola. Esplode come un fuoco d’artificio per dissolversi tanto rapidamente quanto è iniziata, lasciando il posto agli occhi scintillanti della ragazza successiva, anche lei convinta di avere in mano la chiave per controllare la plancia di comando.
Questo è il gusto del pubblico: esibisciti pure per noi, finché sei un bel paio di gambe e di occhi graziosi ricolmi di novità. Ma la novità presto annoia e viene spazzata da una più fresca, più giovane, più scintillante. Poco importa quanto ancora hai da dire, poco importa se hai mai avuto qualcosa di vero da comunicare: sei vecchia, nei tuoi venticinque anni. Forse è per questo che ci lascia così poco perplessi questo fenomeno di rasentata pedofilia: di fondo, lo condividiamo anche noi.
Così, come non ci ha mai fatto davvero venire i brividi che Elvis Presley abbia iniziato una relazione con una Priscilla quattordicenne – per poi sposarla quando lei ne aveva 21 –, guardiamo a queste relazioni e a situazioni simili con una certa distanza, senza davvero guardare con dubbio o disprezzo i Leo Di Caprio di turno che hanno fidanzate sempre più giovani, mentre loro sono sempre più vecchi.
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Chiara Parma (articoli)