Midterm: cambia il vento? Si sono da poco concluse le midterm elections, le elezioni di metà mandato, e negli USA (nonostante una forte riconferma del presidente in carica) si può dire che è arrivata una boccata d’aria fresca, nuova. Al termine delle elezioni i risultati parlano chiaro: i repubblicani si riconfermano e si fortificano al senato, mentre i democratici ottengono la maggioranza alla camera.
I democratici avevano promesso un’onda blu capace di travolgere la Casa Bianca eppure quest’onda si è abbattuta solo per metà. Nonostante questo, dopo la tornata elettorale di metà mandato possono ben sperare. Dietro questo positivo risultato ci sono giovani talentuosi, grintosi e delle piacevoli rivelazioni e sicuramente è possibile auspicare ad un futuro roseo, sotto ogni prospettiva. Dopo diverso tempo forse si può veramente parlare di boccata d’aria. Se consideriamo i tempi che corrono, la società contemporanea e i vari limiti che presenta di certo possiamo cogliere dei messaggi incoraggianti.
Sotto diversi punti di vista si può dire che sia stata l’elezione delle prime volte.
Per la prima volta due donne musulmane sono state elette al Congresso, Ilhan Omar e Rashida Tlaib, rispettivamente in Minnesota e Michigan. In Colorado è diventato governatore il democratico Jared Polis: si tratta del primo governatore gay dichiarato di uno stato americano. Alexandria Ocasio-Cortez, è stata eletta deputata grazie alla sua vittoria nel collegio elettorale 14 di New York e con i suoi 29 anni è la più giovane al Congresso Americano.
Chi sono gli altri protagonisti?
In più c’è anche Beto O’ Rourke, il nuovo astro nascente dei Democratici, da molti definito come l’Obama bianco. Non è riuscito a vincere, però ha quasi sfiorato l’impresa nel seggio senatoriale del Texas dove è stato battuto dal repubblicano Ted Cruz. Nonostante questo in molti all’interno del suo partito lo vedono in corsa per le presidenziali del 2020. Oltre a lui c’è anche Stacey Abrams, che sta ancora cercando di compiere l’impresa: diventare il primo governatore di uno Stato del Sud dove fino a mezzo secolo fa aleggiava uno dei più odiosi razzismi d’America. E infine è sceso in campo anche Joseph Patrick Kennedy III, membro del congresso da quattro anni e nipote di Robert Kennedy. La sua politica è tutta rivolta verso le classi sociali: istruzione, classi deboli, immigrati e sanità pubblica.
C’è la voglia di cambiare?
E’ vero, forse i risultati delle elezione, i numeri potevano essere maggiori eppure credo che qualcosa di positivo in tutto questo ci sia. Tutti questi casi, queste persone, hanno dimostrato come ci sia, anche se ancora timida magari, voglia di reazione allo status quo attuale. Queste persone hanno dimostrato che si può vincere, che si può essere apprezzati anche se giovani, gay o musulmani. Ci ha dimostrato ancora una volta come non debba essere sottovalutata la forza, grinta e tenacia delle donne che non hanno assolutamente nulla da invidiare ai loro colleghi maschi. Questa onda blu, che forse è più rosa che blu, ci ha dimostrato come si possa credere in un futuro migliore e come prima o poi bisogna respirare un po’ di aria fresca.
A breve si inizierà il lungo percorso che porterà alle elezioni del 2020, come andrà? Chissà, è dura riuscire a predirlo ora. Una cosa è certa, questo gruppo di giovani è pronto a lottare e a non darla vinta al Presidente Trump ma per ora non si può fare altro che raccogliere il forte messaggio che hanno mandato e stare a guardare come si evolverà. Forse però per il Presidente è il momento di guardare l’aria perché il vento potrebbe cambiare e potrebbe alzarsi una brezza fresca da qui al 2020.