venerdì, 20 Dicembre 2024

Elezioni in Turchia, la coalizione per la democrazia

Il 14 maggio 2023 in Turchia si terranno le elezioni per il Presidente e il Parlamento e questa potrebbe essere la tornata elettorale più difficile per Recep Tayyip Erdoğan, in carica da 20 anni. Per la prima volta le opposizioni si sono unite in un fronte compatto, in nome della democrazia, e i risultati non sono mai stati così incerti.

L’ennesima conferma di Erdoğan al potere allontanerebbe le speranze di democrazia, assicurando al presidente la base istituzionale per la sua dirigenza autocratica. In generale, i risultati delle elezioni saranno determinanti per l’economia del paese e il suo ruolo a livello internazionale, tra Medio Oriente e Ucraina.

La coalizione dei 6

A capo dell’opposizione c’è il candidato Kemal Kılıçdaroğlu, leader della seconda forza politica del paese, il Partito popolare repubblicano (CHP). Lo sfidante di Erdoğan è un socialdemocratico di lungo corso che ha ricoperto diversi ruoli all’interno delle istituzioni turche.

Kılıçdaroğlu è laico, di sinistra moderata e nelle sue dichiarazioni ha fatto intendere di voler tornare a un sistema parlamentare, restaurare l’indipendenza della Banca centrale e invertire la rotta della “diplomazia militare” di Erdoğan. Soprannominato il “Ghandi turco”, manca tuttavia della forza retorica del presidente.

Inizialmente la sua candidatura ha provocato dissidi, in particolare con il partito nazionalista Iyi, facente parte del blocco dei 6 partiti di opposizione, accusando le altre parti di aver imposto la candidatura del leader del CHP. La questione è stata risolta con la decisione congiunta che Ekrem Imamoglu e Mansur Yavas, popolari sindaci di Istanbul e Ankara, saranno vicepresidenti in caso di vittoria.

Si è arrivati così a un unico candidato sostenuto da tutte le opposizioni. La coalizione ritorna dopo i buoni risultati alle amministrative del 2019 anche se è la prima volta nella storia turca che le opposizioni si compattano alle politiche. Fondamentale è anche l’appoggio esterno fornito dal Partito Democratico dei Popoli (HDP), pro-curdo. Questo sostegno potrebbe attrarre i voti dei curdi, che costituiscono il 15% dell’elettorato.

Politica interna

La diminuzione dei tassi di interesse ha portato l’inflazione all’85% nel 2022. Alla crisi economica si è aggiunto il devastante terremoto del 6 febbraio che ha provocato più di 46 000 vittime. La risposta del governo è stata criticata per la lentezza dei soccorsi ed è stata avviata un’inchiesta sullo sviluppo edilizio incontrollato avvenuto negli ultimi decenni tramite i numerosi condoni approvati dallo stesso Parlamento.

Politica estera

“This is a coalition of parties who have nothing in common apart from the desire to get rid of Erdogan. They’ve got a very different agenda, and this will have an impact in foreign policy.”

Ünal Çeviköz, il consigliere di Kılıçdaroğlu in materia di politica estera

Per quanto riguarda la politica estera, nonostante la sua composizione poliedrica, l’opposizione tutta punta a sbloccare l’ingresso della Turchia nell’UE, in stallo dal 2018. L’obbiettivo è riportare il paese alla democrazia e adempiere alle decisioni della Corte europea dei diritti umani tramite la scarcerazione di due tra i maggiori oppositori politici di Erdogan.

Nei rapporti con la Russia, sotto la presidenza Kılıçdaroğlu, la Turchia continuerebbe a fare da mediatore ma porrebbe maggiore enfasi sul suo status di membro NATO, afferma Çeviköz.

Negli ultimi sondaggi Kılıçdaroğlu è in testa, tuttavia il consenso per Erdogan si mantiene alto, con pochi punti percentuali di scarto tra i due candidati. In ogni caso, l’emergere di una così ampia coalizione rappresenta una sfida per il presidente, facendo vacillare il suo regno incontrastato.

Ghea Felici
Ghea Felicihttps://www.sistemacritico.it/
Classe 2001, studentessa di Scienze Internazionali e diplomatiche a Forlì. Mi piace scoprire cose nuove in giro per il mondo e mettere in pratica i miei 5 anni di liceo linguistico. Quando non viaggio cerco di scrivere di Politica ma niente di serio. Appassionata di Giustizia e Diritti, illusa sostenitrice delle cause perse.

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